LA FORZA DELL’INTUIZIONE
L’intuizione non è un fenomeno “magico“. Sono i nostri pensieri “sommersi” che vengono alla ribalta. E ci presentano la soluzione di un problema. Una dote che possiamo coltivare.
In quest’articolo per Vita e Salute pubblicato nel mese di maggio 2015 troverai diversi spunti pratici ed esercizi per recuperare, appunto, la nostra intuizione.
MENTE CONSCIA E INCONSCIA
Come è noto la nostra mente ha una componente conscia e un’altra inconscia.
La mente conscia è razionale, analitica, sequenziale e astratta; elabora le informazioni in modo lineare, una dopo l’altra; interpreta e ordina gli input facendo ricorso a categorie (grande o piccolo; alto o basso; bello o brutto; ecc.); descrive la realtà attraverso simboli e termini del linguaggio (in essa risiede, infatti, la funzione verbale).
La mente inconscia, al contrario, è non verbale, globale, concreta, non sequenziale, sintetica e intuitiva. Cerca relazioni tra le parti e rifiuta astrazioni simboliche.
A volte le nostre due menti collaborano, suddividendosi i compiti in base alle reciproche abilità, altre volte una delle due, solitamente, la parte raziocinante, svolge un ruolo dominante, inibendo l’altra.
È una parola latina intueor, composta da in cioè “dentro” e tueor ovvero “guardare” (quindi “intuizione ” significa letteralmente “entrare dentro con lo sguardo“).
Per la scienza l’intuito è esperienza unita a conoscenze che non sappiamo di avere. Più semplicemente intuire significa rinunciare al controllo della mente razionale e fidarsi delle visioni dell’inconscio.
ASCOLTARE L’INCONSCIO
Non sempre lo facciamo ed è per questo che talvolta facciamo più fatica a risolvere i problemi. È nell’inconscio che ha sede l’insight attraverso cui riusciamo a guardare oltre l’abituale modello della realtà. Nell’inconscio non esiste autocensura e le idee, anche le più folli, sono libere di combinarsi fra loro in associazioni imprevedibili e promiscue. Inoltre l’inconscio “pesca” nel magazzino di tutte le nostre conoscenze, comprese quelle di cui siamo inconsapevoli. Su 83 premi Nobel della scienza e della medicina, 72 hanno citato l’intuizione fra i fattori determinanti del loro successo (Fonte: Focus 10/2003). Come disse il grande matematico francese Jules Henri Poincaré , vissuto tra il 1854 e il 1912: «Con la logica dimostriamo ciò che con l’intuizione abbiamo scoperto».
Facciamo qualche esempio:
- A Isaac Newton bastò la caduta di una mela sulla testa per teorizzare la teoria della gravità.
- Archimede di Siracusa, invece, scoprì la legge che prende il suo nome (principio di Archimede) rilassandosi nella sua tinozza mentre stava facendo il bagno.
Si racconta che il desiderio di condividere questa scoperta fu talmente grande che egli si mise a correre nudo per le vie di Siracusa gridando “Eureka” (parola greca che vuol dire “ho trovato”.
Come ho avuto modo di scrivere nel mio libro “Problem solving creativo: come trasformare i problemi in opportunità ” (Casa Editrice De Vecchi, pp. 150. Euro 9.90):
«Il fattore cruciale dell’insight è il suo carattere fulmineo tutto o niente».
Come ottenere, dunque, la collaborazione dell’inconscio? E come possiamo sviluppare a nostro favore l’insight?
In quest’articolo troverai spunti pratici per dialogare con il tuo io profondo. Approfondirai la fase dell’incubazione e la fase della traspirazione che ti consentiranno di coltivare il tuo processo intuitivo.
Infine, l’articolo si concluderà con la mappa di Laura Montorio . Attraverso di essa potrai focalizzarti sui concetti chiave.
Se desideri avere copia di quest’ articolo puoi scrivermi e sarò molto felice di donartene una copia (email: piovanomassi@hotmail.com).
Ti ricordo che Vita&Salute è stata la prima rivista in Italia ad occuparsi di salute e di medicina (anno di fondazione 1952). Per maggiori informazioni vedi: www.vitaesalute.net
salve, molto interessante il vostro articolo. grazie.
Non so se potete rispondermi ma qualora lo farete , vi chiedo cortesemente di cercare di spiegarmi questa cosa qui:
sto cercando di capire come distinguere un intuizione ( ad es, su qualcuno) da uno stereotipo, o una convinzione.
Cerco si essere più chiara. E’ possibile confondere un intuizione ( ad es, su qualcuno o qualcosa ) con un pensiero stereotipato, o una convinzione profondamente radicata?
Perché io credo che questa faccenda dell’intuizione venga spesso fraintesa.
grazie mille …
Silvana
Ciao Silvana
ringrazio te per le tue riflessioni e per la domanda che mi hai posto. A questo proposito, l’INTUIZIONE ha a che fare con il nostro inconscio, con la nostra parte più intima. Non è facile da ascoltare perché non siamo abituati a metterci in contatto con il nostro inconscio. Ma con un po’ di esercizio possiamo ottenere dei sorprendenti risultati. Sono sensazioni che abbiamo, una sorta di sesto senso. L’intuizione di cui parlo non riguarda però fenomeni “paranormali”!!! Per esempio l’intuizione è molto utile per il “problem solving”.
Le CONVINZIONI o PREGIUDIZI sono anch’essi parte di noi. In particolare le CONVINZIONI possono essere utili alla nostra psiche purché siano potenzianti! Esistono, infatti, convinzioni potenzianti e depotenzianti. Le prime sono utili, le seconde dannose. Tuttavia, INTUIZIONE e CONVINZIONI o PREGIUDIZI sono aspetti da tenere distinti perché fanno anche parte di meccanismi cerebrali diversi.
Ancora grazie per il tuo prezioso contributo.
Ciao Massimo